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La patente a punti non fa più paura. PDF Stampa E-mail
giovedì 27 marzo 2008
(ANSA) - ROMA - A cinque anni dall'introduzione del nuovo sistema, l'effetto sembra già esaurito e gli italiani sembrano sempre meno ligi al rispetto delle regole. A dimostrarlo è il fatto che una tra le norme più semplici del codice della strada, l'uso delle cinture di sicurezza, non è osservata da un italiano su tre. Secondo il monitoraggio "Ulisse" condotto dal ministero dei Trasporti, ad allacciarsi la cintura è infatti nel nostro Paese solo il 64% della popolazione contro l'83% dei primi mesi di sperimentazione della patente a punti. Il tutto con conseguenze non solo sulla salute degli automobilisti, ma anche sulle casse del sistema sanitario nazionale. Se infatti la percentuale di utilizzo salisse al 95%, il risparmio per lo Stato sarebbe di 1,3 miliardi di euro l'anno. Nell'utilizzo delle cinture, sottolinea il monitoraggio, "il Paese marcia ancora a tre velocità: proporzioni d'uso abbastanza soddisfacenti ma da aumentare ancora al Nord (oggi sono all'82%); proporzioni d'uso da migliorare con decisione al centro (65,6%); proporzioni d'uso da incrementare consistentemente nelle regioni meridionali", (dove la percentuale si ferma al 46,3%). In nessun caso comunque, sottolinea ancora il rapporto del ministero, si hanno livelli tali da poter considerare raggiunto l'obiettivo del 95% d'uso delle cinture di sicurezza (il livello è fissato al 95% e non al 100% perchè per le cinture esistono delle esenzioni). Ma il dato "più grave e preoccupante", secondo il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, è che la percentuale di utilizzo è in calo. Il 64% di media nazionale registrato nel 2007 è infatti in flessione rispetto al 71,6% del 2006 e al 72,5% del 2005. La diminuzione è ancora più evidente nel confronto con gli anni precedenti, considerando soprattutto che nei mesi successivi all'introduzione della patente a punti l'uso della cintura era diffuso all'83,5% degli italiani. Le cose non vanno molto meglio per quanto riguarda il casco, anche se i dati disponibili sono ancora parziali. Il rapporto rileva infatti una notevole variabilità sul territorio tra chi in moto indossa abitualmente il casco e chi invece lo lascia semplicemente a casa. Nel nord e in parte del centro del Paese l'uso risulta "molto elevato collocandosi generalmente tra il 90 e il 100%". Ma nel Mezzogiorno l'uso è "a macchia di leopardo". Il ministero fa l'esempio di "un'importante città del sud" dove, a seconda dei quartieri, si passa dalla "quasi totalità" di motociclisti che indossa il casco ad una percentuale praticamente nulla.
 
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